L’opera analizza il contesto regionale toscano in distinte subaree: la Toscana mezzadrile (a sua volta scomposta in diverse realtà); la Toscana industriale; la Maremma; la Toscana degli ex Stati cittadini; Firenze, la città capitale. Ne risulta un affresco in cui la vita socio-economica e politica fa da sfondo al singolare paesaggio religioso che non è solo cattolico, evangelico, ebraico, ma anche civile, “senza chiesa”, fatto di evangelismo, passione, solidarietà e moralità “laica.”
Indagando sulle ritualità, le pratiche di pietà, le condotte morali, i simboli, i profili ecclesiali individuali e collettivi, oltre che sullo stato delle istituzioni ecclesiastiche, tra spinte modernizzatrici e trasformazioni sociali, si individuano equilibri in continuo cambiamento che portano alla formazione della Toscana contemporanea. Il testo, che si presenta come un affresco di storia sociale e religiosa toscana tra la fine dell’Ottocento e gli anni della crisi del regime mezzadrie, a metà del XX secolo, si avvale di una vasta documentazione raccolta nel corso di un lungo lavoro di ricerca presso in archivi privati e pubblici.
Il lavoro dunque consente per la prima volta, grazie anche al nutrito inserto fotografico, di ricostruire un variegato quadro delle società toscane, della Toscana al plurale, fra gli ultimi decenni dell’Ottocento e gli anni Quaranta del Novecento, momento in cui si delinea il crollo della mezzadria.