Un libro per ricostruire la velocissima vita di Manlio Gelsomini, dall’atletica alle Fosse Ardeatine.
100 metri, i titoli regionali, la nazionale, il rugby: perché a vent’anni hai tante energie che uno sport non ti basta. Il fare a cazzotti per il fascismo. E poi la laurea in medicina con l’avversario di Freud.
E la professione, i successi, la vita che va a mille. Ma a un certo punto Manlio Gelsomini sterza, va da un’altra parte: le strade di San Lorenzo battono le immagini marziali delle parate.
L’8 settembre lui è dall’altra parte, sulle barricate contro i nazisti.
Da allora nulla sarà come prima. Fra comunisti irregolari, imboscate notturne, proclami eccitati e una spia avvolta nel mistero.
Fino ai sogni e agli incubi di via Tasso in un diario compilato voracemente, che sente l’avvicinarsi della fine, quel maledetto 24 marzo, alle Fosse Ardeatine.