L’autore dà vita a otto aforismi, in cui condensa la sua riflessione su pensiero filosofico occidentale e musica pianistica. Man mano, il dialogo tra filosofia e pianoforte diventa più importante, manca uno spazio particolare allo strumento e al suo ruolo di primato nel panorama artistico attuale. Lo scritto non nasce con l’intenzione di giungere a “conclusioni ben identificabili”, ma come un’opera breve di elaborazione personale.