Aveva il dono del silenzio che calma, che scende come la sera d'estate caldo ed avvolgente, che prende il cuore in tumulto e porta con sé ogni disperazione. Non aveva mai incontrato uno sguardo così sereno e limpido, non aveva mai visto in lei un gesto fuori misura. Anche nell'avvicinarsi a lui, Nihhila, aveva una dolcezza unica, anche un po' sofferente, ma essa ti entrava dagli occhi e la trattenevi fino all'ultimo respiro. Non chiedeva nulla, il suo corpo era docile ad ogni esplorazione ed il suo viso non si trasformava mai in una smorfia irritante. Nihhila è una jogini, una donna costretta alla prostituzione da un'usanza religiosa indiana: data in sposa a una divinità, il suo corpo diviene pubblico e come tale sottoposto a vessazioni ripetute e disumane. Una jogini non può avere famiglia, né affetti. Un destino segnato fin dalla prima infanzia da un nodo formatosi tra i capelli. Una storia sapientemente orchestrata su un registro narrativo coinvolgente, con un finale inatteso.