“Pier Paolo, un figlio, un fratello” si presenta come una sorta di monologo, scandito dalle “intermittenze del cuore” del personaggio principale, nel corso del quale Pier Paolo Pasolini ripensa a quelli che sono stati gli episodi più importanti dei suoi primi ventotto anni di vita: le varie e spensierate estati trascorse a Casarsa, i corsi all’università nella città felsinea e l’incontro con Roberto Longhi, la pubblicazione nel 1942 di “Poesie a Casarsa”, molto apprezzate e recensite perfino da Gianfranco Contini, l’impegno politico con l’iscrizione al PCI, la partecipazione a convegni e dibattiti, la scoperta della propria omosessualità e la sua conseguente e faticosa accettazione, l’esperienza nell’arte dell’insegnamento, l’amore per la pittura.