“A volte mi sento inutile, ma poi mi ricordo che produco anidride carbonica per le piante”. Questa formidabile freddura riassume perfettamente ciò che il senso comune intende con il concetto di “inutile” e, fra le righe, fa emergere anche il tremendo inganno che si nasconde dietro ogni senso dell’utile. Il volume, abbastanza spericolato e ambizioso, decisamente fuori dai soliti canoni di scrittura dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, è stato scritto con l’intento di ribaltare il senso di ciò che è inutile e di guardare all’utile con occhio critico e severo. L’Istituto Filosofico Studi Tomistici di Modena (IFST; www.istitutotomisitco.it) pratica una filosofia libera da scopi, perché se non hanno scopi la bellezza di un volto amato, un tramonto, una musica soave o il fiorire di una rosa, non vediamo perché dovremmo averne noi! Forse un’idea del genere può lasciare spiazzati, ma si tratta di una quesitone sulla quale può valere la pena rifletterci per qualche istante, o magari per tutta la vita!