Il 19 luglio, però, la guerra, quella vera, giunge improvvisa e devastante nella capitale, a San Lorenzo. Niente può essere più come prima, né per i grandi, né per i bambini. Nessuno può dirsi immortale. Lo sventurato patriottismo degli italiani si volta in paura. La fame, le bombe, la miseria, l’occupazione nazista, gli sfollamenti, diventano per tutti la vita di ogni giorno. Anche per Francesco, adesso, il sangue limpido dell’infanzia comincia a mescolarsi con quello marcio della Storia.