Sempre più spesso si parla della valenza strategica dell'apprendimento nell'attuale società della conoscenza, quale premessa per la piena inclusione sociale e lavorativa degli individui e fattore strategico della crescita economica.
Eppure sono ancora pochi gli studi dei giuslavoristi volti ad indagare la portata reale e sistematica del valore giuridico dell'apprendimento come forma di tutela dei lavoratori, tanto nella relazione contrattuale con i datori di lavoro, quanto nelle diverse condizioni soggettive - di inoccupazione, disoccupazione, transizione lavorativa - in cui essi si possono venire a trovare nel mercato del lavoro.
A tale scopo è dedicato questo volume che muove dalla prospettiva dell'apprendimento permanente, perché è quella accolta negli ultimi anni dalle istituzioni europee ed italiane, ma anche perché si presta a rappresentare in chiave attuale l'istanza di accrescimento del patrimonio di competenze professionali degli individui e dei lavoratori.
Lo studio va alla ricerca delle basi costituzionali e dei fondamenti normativi del bene giuridico dell'apprendimento, mettendo in luce le criticità che la relativa regolazione pone sul piano dell'assetto delle fonti e del riparto di competenze Stato Regioni, pervenendo alla proposta di un modello di disciplina cooperativo e partecipato.