Le trasformazioni corporee si impongono all’adolescente. Sollevano la questione dello sguardo altrui sul ragazzo o sulla ragazza che sta diventando, dell’apertura al desiderio e alla genitalità. Il corpo sfugge al suo controllo, così come lo status che acquisisce all’interno della società. Giocando la carta dell’apparenza, il giovane fa della sua pelle uno strumento di sperimentazione di sé, di esplorazione e di ricerca identitaria. Ma quando all’adolescente mancano i punti di riferimento e la solidità del mondo degli adulti si indebolisce, il corpo diventa una proiezione del suo malessere. I tentativi di appropriazione e di controllo dell’immagine di sé quali pettinature, tatuaggi e abbigliamento possono trasformarsi in segni di sofferenza nei casi di condotte a rischio, dipendenze e disturbi alimentari, che esprimono una volontà di fuggire da un’identità insopportabile.