Vent’anni di vita del danno esistenziale dimostrano come la “forza delle cose” – per usare le parole di un esistenzialista d.o.c. come Simone de Beauvoir – sia davvero tale all’interno della responsabilità civile, riuscendo sempre a presidiare le combinazioni che meglio rispondono, nella law in action, alle necessità di tutela della persona.