Ma chi è Rodinbecco? È un criceto realmente esistito nella vita di Mattia. Era il suo compagno di giochi, quando aveva nove anni. Ma un giorno, Rodinbecco all’improvviso morì. Grandi lacrime e un dispiacere infinito. Da lì a qualche giorno, vidi Mattia intento a scrivere su piccoli pezzi di carta disseminati qua e là. Gli chiesi cosa stesse facendo e mi rispose che aveva fatto rinascere Rodinbecco, nelle vesti di un invincibile ed immortale super eroe, così non sarebbe morto mai più.
Lo confortai e lo incoraggiai a scrivere, con la promessa che avrei fatto pubblicare le sue storie. Ecco come mio figlio iniziò a scrivere. Queste fiabe/favole, rappresentano un’autentica opera pedagogica moderna. La lotta fra il bene e il male, la giustizia, la famiglia e le sue tradizioni, il concetto di sacrificio e di solidarietà sociale, ma anche la dimensione della solitudine e dell’indifferenza, l’ambiente, il mito e la disabilità, intesa come diversa abilità, che ritroviamo nella storia “La bambina senza colori”, la capacità di amare, il superamento del dolore, attraverso la sublimazione e l’effetto catartico del sogno. Ecco come Mattia, un tempo un bambino, oggi un adolescente, riesce attraverso le sue avventure, fra la bellezza del sogno e la durezza della vita, a farci sognare, esortando tutti, nessuno escluso, a non mollare e a lottare per un mondo migliore.
Luciana Crucitti