Il libro tratta delle opere del celbre architetto e designer Arne Jacobsen (1902-1971). Egli si laureò presso la Scuola di Arti Applicate nel 1924 e presso l’Accademia Reale Danese di Belle Arti, dove studiò architettura, nel 1927.
La caratteristica più rilevante dell'architettura di Jacobsen consiste in un perfetto equilibrio fra le istanze perseguite dai movimenti d'avanguardia degli anni venti (De Stijl, Bauhaus) e la tradizione costruttiva e formale dell'architettura danese. Ne deriva una mediazione interessante fra la purezza volumetrica e la netta caratterizzazione delle superfici, ottenuta grazie all'uso del mattone a vista e del legno strutturale, del tetto inclinato, del dimensionamento delle finestre in piccoli pannelli quadrati; tutti elementi che riuscì ad elaborare anche grazie alla stretta amicizia con Gunnar Asplund.