Quei bar che ci fanno sentire liberi dall’ora dell’aperitivo e per tutta la notte, compresa qualche ora del mattino. Liberi dalle bollette scadute, dalle storie dolci, dal traffico dilagante, dalla falsità, dagli orari scanditi uguali per tutti e dai sabati sera sempre troppo banali e ripetitivi... Liberi, insomma. Liberi di ordinare un altro bianco e come dire; un altro ancora e ancora un altro, essendo coscienti di poter piangere e ridere tranquilli magari segnando in rosso fino allo stipendio successivo. Ammesso che ve ne sia uno fisso, si capisce... e che le lacrime non finiscano nel bicchiere altrui. Decidendo mai, in qualunque caso, qualunque sia la storia da osservare, da scrivere o da fotografare, da quale parte schierarsi e soprattutto da quale parte cadere evitando di battere la testa troppo forte.