Dopo “Transtiberim”, Giuseppe Lorin ci conduce sula riva sinistra del Tevere, dove risiede il fulcro del potere ecclesiastico/istituzionale. Se la riva destra del Tevere era il luogo delle ombre, della religione arcaica e delle superstizioni ctonie e oltretombali, la sponda sinistra rappresentava il lato solare e sfavillante dell’Urbe, il macrocosmo in cui religione ufficiale, politica istituzionale e somme cariche imperiali dettavano legge e proclamavano verità inconfutabili. “Cistiberim” (di cui insieme al primo volume, “Umbilicus urbis Romae”, uscirà contemporaneamente il secondo, “Il potere e l’ambizione”) è un saggio di rilevanza storica e artistica, corredato da un apparato fotografico.