In un mondo votato all’eterno presente tecno-digitale riflettere su morte, mortalità e fine vita significa sollevare interrogativi ineludibili ma tabuizzati. Le trasformazioni delle relazioni familiari, i progressi medico-scientifici, le metamorfosi dei tempi e spazi delle esistenze, specie nell’ultimo secolo, hanno spostato la mortalità e ciò che ne consegue in un cono d’ombra protetto da paure e stigmatizzazioni. Non è un caso che la recente pandemia generata dal Covid sia stata un evento profondamente interruttivo nel fluire irriflesso di vite verso l’incentivazione al consumo di ogni cosa. Nella cornice post pandemica possiamo collocare i contributi ospitati in questo volume, esito di un progetto di ricerca biennale interdisciplinare sui cambiamenti antropologici, filosofici, politici e giuridici nei confronti del morire. Se i temi del fine vita e del caregiving sono cruciali in una società che tende all’atomismo, nel futuro sarà indispensabile lavorare a una pedagogia consapevole e informata del “limite” per tentare di restituire senso a un vivere insieme nel segno del rispetto di sé e degli altri.