Un magistrato scrittore, uno scrittore magistrato? No, questo testo vuole essere il libro di un nonno magistrato che scrive per i propri nipoti, bambini, adolescenti, adulti, per raccontare il suo percorso di formazione, le scelte, le decisioni, di una vita senza incertezze, guidata solo da alcuni valori: quelli della democrazia, della libertà, della eguaglianza, della solidarietà, della legalità e della responsabilità.
È uno sguardo nella storia della repubblica italiana, nelle sue trasformazioni, lacerazioni, scritta per i nipoti o forse scritta per riconoscere i sacrifici necessari per rispondere a un modello di coerenza morale, sociale, politica.
È il racconto di un doppio mestiere, il mestiere di magistrato nel mestiere di vivere. Fatti, esperienze, storie, in forma di ricordi, ricercati nelle trame della memoria, negli articoli dei giornali, nelle lettere, nelle carte del proprio archivio, nutrono questo percorso di scrittura di una storia "esemplare", quella di un magistrato, ma prima di tutto di un uomo, un nonno, la storia più semplicemente di "nonno mare", quel mare del Novecento per guardare con ottimismo l'orizzonte del nuovo millennio.