Questo libro propone le storie intrecciate di figure che si vogliono mantenere umane, pur nell’attuale disumanizzante contesto sociale. Nostalgici della cultura hippie, richiedenti asilo, ragazzi down e zingari, incontrandosi lungo le strade della capitale, costituiscono una comunità che appare straordinariamente ricca, come dovrebbe essere la normalità delle relazioni umane, dove prevalgono la valorizzazione delle differenze e l’empatia. Una comunità paradossale che si confronta con le tempeste della vita, tenendo in conto la sofferenza e la morte, attraversandole con la leggerezza e la semplicità proprie di altri tempi e di un'altra umanità possibile. Una narrazione idealmente dedicata “agli anticonformisti, ai ribelli, a quelli che non amano le regole, a chi è abbastanza folle da pensare di poter mutare il mondo”.