Giuliana Sgrena, giornalista che da anni segue e studia le vicende del fondamentalismo islamico e che ha seguito sul campo la guerra in Afghanistan, ricostruisce in questo libro il modello di società e di conflitto incarnato nel movimento degli “studenti di teologia”, nella sua forza di attrazione nei confronti dell’intero mondo islamico. Con un occhio particolarmente attento alla segregazione sessuale e all’oppressione delle donne come pilastro centrale di questo modello. La sconfitta dei Talebani in Afghanistan non segnerà la fine della talebanizzazione nel mondo arabo. Anzi. Quest’ultima pur basata sulle forme più arcaiche e oscurantiste, rischia paradossalmente di diventare una “nuova” risposta alle sfide del mondo moderno. Dopo il fallimento delle esperienze nazionaliste pan-arabe, la crisi di identità che pervade moltitudini di giovani senza prospettiva e senza memoria delle lotte di liberazione, costituisce un terreno fertile per la diffusione di modelli oltranzisti che fanno leva sul fanatismo derivato da una frustrazione profonda. Sullo sfondo di questa analisi storica, l’autrice raccoglie testimonianze e racconta vivide esperienze vissute sul campo.