Le case d’asta operano da anni in un mercato di compra-vendita basato su una valutazione dell’opera d’arte di carattere, piuttosto che tecnico-diagnostico-matericoconservativo, storico-artistico da cui consegue la valutazione di carattere economicofinanziario. Si ritiene, quindi, necessario accompagnare e completare la valutazione soggettiva, ancorché proveniente da esperti di prestigio, con una valutazione oggettiva, quale risultato dell’impiego di metodologie scientifiche e di tecnologie diagnostico-analitiche, fondamentalmente non distruttive, non invasive e non manipolative, allo scopo di confortare o confutare la precedente valutazione e, dunque, rendere affidabile il prodotto con il suo significato storico-artistico e corrispondentemente con il suo valore mercantile. Questi gli argomenti: Il bene culturale come bene economico. La situazione attuale nell’ambito della valutazione economica di un’opera d’arte.
Le case d’asta. Motivazione endogene ed esogene che spingono alla vendita e all’acquisto delle opere d’arte. La valutazione soggettiva ed oggettiva alla base dell’attribuzione, dell’autenticità, della verifica dello stato di conservazione di un’opera d'arte. L’importanza delle tecnologie diagnostiche e analitiche.
La tutela del patrimonio culturale: il codice dei beni culturali e del paesaggio.