Il patrimonio culturale, un costrutto recente databile al secondo dopoguerra; la filosofia, una disciplina antica cui attingere per chiarirne il senso e individuare il fine cui è inteso. In un mondo che si fa sempre più piccolo, il patrimonio risponde all’imperativo del nostro tempo: la selezione e la conservazione del meglio che ogni popolo ha appreso. Nel caso di civiltà alfabetizzate e tipografiche, l’eredità irrinunciabile è contenuta in ciò che si trasmette da una generazione all’altra attraverso la materia, è lì che si acquisisce la coscienza del rischio sotteso al virtuale, la perdita di cognizione di ciò che in qualunque futuro rende autenticamente umana una vita sulla Terra.