La compresenza del terrorismo di destra e di sinistra in Italia è di per sé un problema storico che merita grande attenzione; altrettanto decisivo è interrogarsi sulle ragioni dell’eccezionale resistenza offerta all’urto repressivo dalla violenza politica che attraversa un quindicennio della vita dell’Italia repubblicana, segnando col sangue e col terrore una stagione ben più lunga di qualunque altra esperienza europea di terrorismo politico-rivoluzionario, come dimostra la cronologia del caso tedesco e francese (tralasciando ovviamente, per il loro contenuto più radicalmente «nazionale», i casi pur coevi e contigui del terrorismo irlandese, basco e palestinese).