Una raccomandata urgente, sigillata e... vuota. Per Ascanio Rutti, postino in pensione, è l'inizio di un'indagine che comincia nella portineria del palazzo di Roma dove vive, e che lo trascina in un labirinto di uffici abitati da personaggi surreali: la sportellista polipo-funzionale, l'Autorità per la protezione dei dati sensibili ("l'autòriti per la pràivasi"), un enigmatico avvocato esperto di tutte le cose della vita. Non mancano nemmeno gestori abusivi di tratte ferroviarie e ambigui portinai filippini dal nome troppo italiano, noti per le luride ribollite di alghe asiatiche e per la bizzarra gestione della posta destinata ai condomini. Un romanzo grottesco e visionario, che accompagna il lettore in una dolente e sorprendente via crucis in cui la fanno da padrone burocrazia e giustizia italiane; un racconto che si intreccia con le vicende famigliari del protagonista, anch'esse nel segno dell'incertezza e della continua sorpresa per ciò che siamo, in rapporto a quello che credevamo o ci avevano detto di essere.